Aspettando … la fine dell’incubo.

Chi ci segue da tanto sa che la nostra è una #famiglia che si allarga grazie ad un #abbinamento per #adozionenazionale, in prossimità dello scadere della dichiarazione di disponibilità presso il #Tribunale per i minorenni.
Convocati in una bellissima mattina di novembre per un neonato di due settimane di vita, ci viene presentato un #rischiogiuridico pari a zero, in quanto il nostro bambino viene ritrovato in condizioni critiche, per strada, su un marciapiede e trasferito in TIN dove rimane per più di 15 giorni. Nessun genitore o parente biologico lo riconosce, per questi motivi, il Tribunale dichiara adottabile il minore e successivamente, ci viene affidato allo stato della procedura; chi conosce il mondo delle adozioni sa che questo è lo step precedente all’affido pre adottivo.
Nostro figlio entra in famiglia e viene amato e coccolato fin da subito, tutto sembra ricordare un meraviglioso sogno che profuma di borotalco, sa di bacetti e tinge di azzurro ogni cosa.
A spezzare l’incantesimo, sei giorni dopo essere diventati genitori, è una telefonata che ci comunica il bisogno urgente di dover sottoporre il piccolo al test del DNA, in quanto, sotto segreto istruttorio, fin dall’inizio, le forze dell’ordine stavano effettuando delle indagini sui presunti genitori biologici.
Inizia così il nostro calvario, due anni e mezzo fa, quando si susseguono una serie di avvenimenti che hanno dell’assurdo e poco a che fare con il rischio giuridico…
Oggi siamo qui, costretti dalle circostanze ad uscire forzatamente dal nostro nido costruito con tanta fatica, con forti mura di riservatezza. Buttiamo giù quei mattoni di protezione con uno sforzo immane, mettendoci a nudo, con il solo scopo di fare sentire a tutti la voce di nostro #figlio, provando a raccontare,
senza soffermarci troppo sui dettagli, MA SOLO PER ORA, cosa ci sta accadendo.
I dettagli arriveranno presto.
Continua…
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